vorrebbe smettere di pensarci, ma non ci riesce. da quando il soldato e` arrivato all`ospedale, reduce dal fronte, claire lo sogna in continuazione. e bello, di una bellezza delicata, con due occhi verdi in cui potrebbe perdersi. quanto vorrebbe che le parlasse e la stringesse a se`, per consolarla delle sofferenze che anche lei ha vissuto. ma lui non parla e non si muove, e` uno dei molti soldati che la guerra ha masticato e risputato, traumatizzati per l`orrore a cui hanno assistito. se ne sta rannicchiato nel suo mondo, indifferente al fatto di trovarsi ad annecy o altrove, e che la guerra, nel dicembre 1918, e` finita. indifferente, sembra, anche alle cure che claire gli dispensa con quello che, se non fosse una novizia in procinto di prendere i voti, chiamerebbe amore. eppure claire di uomini ne ha visti tanti, in tempo di guerra si cresce in fretta: nonostante la giovane eta`, ha gia` avuto a che fare con centinaia di soldati. il suo compito e` accoglierli, consolarli, mandare indietro le lacrime ed essere forte anche per loro. e il suo dono, saper parlare a chi soffre, saper lenire con un gesto il dolore di chi ha perso tutto. |