gianni e sabrina, trentenni, lui piccolo lavoratore autonomo, lei casalinga, hanno una vita assolutamente, televisivamente, normale, con una triste sciagura: la figlia definitivamente cerebrolesa. nulla manca alla loro normalita`, dal lessico alla messa in piega, e tutto manca alla loro felicita`, ma non tanto da renderli infelici. una sola cosa posseggono sicuramente: loro stessi, l`uno e l`altra e la piccola figlia immota e silenziosa. finche` non arriva una vincita al totocalcio, non cosi` piccola da spenderla spensieratamente, ma non abbastanza grande da cambiare la vita. ma qualcosa deve cambiare inesorabilmente. e cio` che cambia e` la coscienza che gianni e sabrina hanno di se stessi. d`un tratto si sentono superiori, come se fossero passati dall`altra parte dello schermo. immaginano di essere diventati in grado di scegliere, padroni di un proprio destino, questo il male che si insinua. e perdono l`unica cosa che possiedono sicuramente. un racconto freddo, pessimista, con una fine naturale e crudele, in cui i personaggi sono messi a nudo - nei pensieri e nei sentimenti - mentre agiscono le leggi dell`egoismo. |