per la critica tradizionale, a partire dal rinascimento l`opera pittorica e` stata concepita per essere guardata a distanza. dalla distanza "ragionevole" si vede, e si apprezza, compiutamente la bellezza e l`armonia dell`insieme. arasse ha smontato il principio della distanza classica in pittura. ha dimostrato che dentro l`ordine generale di ogni quadro, dentro l`insieme della composizione, s`annidano dettagli che sfuggono a quest`ordine, e che arrivano a sovvertirlo e ad annullarlo. queste piccole parti del quadro vengono percepite soltanto se si guarda da vicino. dalla distanza ravvicinata si colgono gli elementi "segreti" del quadro, quelli a cui il pittore ha affidato il suo messaggio, quelli che riservano le "vere" occasioni di godimento della pittura. attraverso la visione ravvicinata di arasse, molti capolavori a tutti noti, e da tutti ripetutamente visti, si scoprono come "inediti", visti per la prima volta. improvvisamente, attraverso un dettaglio, spunta una nota ironica, o un`allusione erotica, in un dipinto d`argomento sacro. oppure affiora l`intento di forte critica politica, o la testimonianza umana ed esistenziale, in un quadro apparentemente convenzionale, a destinazione "ufficiale". o, infine, mediante il trattamento del dettaglio, il pittore puo` rivelare le sue piu` autentiche scelte stilistiche, la sua "idea" dell`arte. |