"allen ha dato alla parodia, che per sua natura tende alla mancanza di una forma, la struttura rigorosa di uno sketch comico. uno dopo l`altro, tutti i classici del modernismo sono passati attraverso il prisma del suo talento e ne sono usciti trasformati. allen ha parodiato kafka, camus, kierkegaard, hemingway, bellow, le lettere di van gogh, la biografia di ibsen, la critica joyciana. allen emulava le tecniche di benchley: impostare la gag, trasporre le sensibilita` e rovesciare le convenzioni, nel periodo in cui donald barthelme e altri conducevano l`umorismo americano verso la pura astrazione; in parte in reazione ad allen, dato che la sua voce era cosi` forte che ogni parodia ricordava le sue." (the new yorker)