figure angeliche, di natura divina benche` non prive di umane passioni e terrestri debolezze, popolano le novelle dell`"infanta sepolta". nei panni di adolescenti madonne e di alati vecchietti, di amici lunari, principi delicati, amanti perduti grevi di profezie e stranieri ammantati di funebre dolcezza, tali figure emanano e dispensano la grazia fra i viventi, che le colmano di una gratitudine e di una venerazione senza nome. messaggeri di un`esistenza strana e remota, riflesso di antiche e sconosciute percezione, gli angeli della ortese sono dunque gli artefici di una amorosa trasfigurazione del mondo di cui e` testimone e partecipe la stessa autrice, incline a mescolare memoria e immaginazione, riflessione e fantasticheria, racconto e sogno. |