da una parte un uomo di pensiero che cerca furiosamente, e invano, di riversare in un libro (un audacissimo trattato di fisiognomica) quanto gli passa per la testa; dall`altra quattro personaggi dalle vicende ordinarie, legati tra loro solo dall`abitudine di pranzare insieme scegliendo puntualmente il menu` piu` economico. fra questi due poli, come fra due diversi volti di un`unica entita` che e` la mania stessa, motore immobile del vivere, si intesse "i mangia a poco", dove, non e` facile capire se ci si trovi in una commedia o in una tragedia. cio` che domina e` un`indagine maniacale della mania, ad ogni suo livello, dall`infimo al supremo, vista come ultimo, disperato relitto di un grandioso tentativo di imporre un senso all`esistenza. |