e il fantastico il carattere dominante di questi tredici racconti, cui se ne aggiungono altri quattro in appendice mai radunati in un volume, in cui si concentrano i temi e i simboli che a borges sembrano connaturati. in "l`altro", borges settantenne, seduto su una panchina a cambridge nel 1969, discorre con se stesso ventenne, seduto su quella stessa panchina a ginevra nel 1918; nel "libro di sabbia", il narratore acquista un libro senza principio ne` fine, composto da un numero infinito di pagine numerate arbitrariamente. questi racconti rappresentano un ritorno alle atmosfere lucidamente visionarie degli scritti degli anni quaranta. ma diversa e` la scrittura. lo stile piano, quasi orale, si congiunge con una trama impossibile. |