pubblicato per la prima volta nel 1980, il saggio di massimo cacciari viene ora riproposto in una nuova edizione riveduta. il titolo prende spunto dalla chiesa dello steinhof, capolavoro jugendstil di otto wagner, che sorge sulla sommita` di una collina e che sovrasta un paesaggio di "pellegrinaggi infiniti" e "follie interminabili": vienna. ed e` proprio a questa citta` e a quegli "uomini postumi" che vi abitarono nei primi anni del novecento e` dedicato il libro. uomini come musil, hofmannsthal, e i loro personaggi, gli eterni nomadi di joseph roth, lo "straniero" trakl, o wittgenstein. nomi che rimandano tutti a un centro comune, un centro pero` vuoto, dove non risiede una verita` da trasmettere, tutt`al piu` un`assenza. |