per anni, quando i suoi viaggi erano soprattutto quelli del filobus romano 62, da via nomentana a piazza san silvestro, manganelli coltivo` un sogno temerario: spingersi sino alle isole faero`er. nel 1978, vincendo timori e angosce, con una valigia munita di tutto quanto un "frequent flyer" giudicherebbe forse inessenziale - un dickens come amuleto e "blande mani chimiche" che sappiano coccolare nei momenti difficili -, lo scrittore parti` alla volta dell`arcaica islanda, prima tappa della sua incursione nel grande nord. e l`esito di quel viaggio e` questo reportage: lo sguardo del traveller sembra capace di svelare la segreta essenza dell`"isola pianeta", dove il mondo e` preumano, folle e criptico. |