jonas non ce l`aveva con lei. neanche adesso che se n`era andata. sapeva che gina non era cattiva. anzi, era convinto che si sforzasse di essere una brava moglie. gina era arrivata in casa sua come domestica; nella piccola libreria di libri d`occasione era entrata un giorno, ancheggiando e portandosi dietro un caldo odore di ascelle. quando lui le aveva chiesto di sposarlo, sulle prime aveva rifiutato: "ma lo sa che genere di ragazza sono io?" gli aveva chiesto. si`, lo sapeva, come tutti in paese; ma voleva solo che lei fosse tranquilla. ora lo aveva abbandonato, portandosi via l`unica cosa preziosa che lui possedesse, i suoi francobolli, e jonas era stato colto da una vertigine. per questo aveva cominciato a mentire. e per questo tutti, in paese, avevano cominciato a sospettare che fosse stato lui, il piccolo ebreo russo a cui nessuno era mai riuscito a dare del tu, a farla sparire. |