pochi italiani sanno che alcune delle piu` belle fiabe del mondo, da "cenerentola" al "gatto con gli stivali", un po` prima di finire dentro i libri di perrault e di grimm, dove tutti lo scoprimmo da bambini, erano giunte all`orecchio del napoletano basile (1575-1632), che all`inizio del seicento le acciuffo` e inguaino` nella sua lingua, infilandole in quel "cunto de li cunti" che fu definito da croce "il piu` bel libro italiano barocco". ancora oggi, infatti, per la maggior parte degli italiani, questo libro straordinario, insieme regale e cencioso, gentile e brutale, fastoso e plebeo, resta un capolavoro sconosciuto. |