da quando conan doyle ha dimostrato che del corpo, in un`indagine ben condotta, si puo` tranquillamente fare a meno, molti autori di storie poliziesche si sono divertiti a mettere i propri protagonisti in condizione di apparente disagio fisico. ultimo, ma solo in ordine di tempo, e` arrivato roberto bolano, che in questo romanzo ha inventato auxilio lacouture, una straordinaria anti-nero wolfe. se per via della stazza il detective di rex stout abbandona a fatica, e comunque malvolentieri, la sua serra, auxilio, che peraltro e` magrissima, non puo` semplicemente uscire dai bagni della facolta` di lettere e filosofia di citta` del messico, dove la polizia ha appena fatto irruzione a caccia di sovversivi. siamo nel settembre del 1968, cioe` nel cuore di una stagione rivoluzionaria rispetto alla quale i moti europei sono un pranzo di gala, appena un po` rumoroso: e quello che auxilio tenta febbrilmente di ricostruire e` un atroce delitto politico - il primo anello, si scoprira`, di una catena ininterrotta di crimini. un`immagine dopo l`altra, lo spazio fisico si dissolve, mentre la voce di auxilio diventa quella di bolano, e attraverso una galleria di personaggi indimenticabili ridisegna la geografia, immaginaria e persine troppo reale, di un intero continente. |