dal 1940, fino al rimpatrio nel 1946, migliaia di ufficiali italiani, prigionieri di guerra degli inglesi, vennero internati nel campo di yol, in india, nei pressi di dharamsala, attuale sede del dalai lama. alcuni di loro tarono fughe impossibili; altri, con il passare degli anni, ottennero di uscire sulla parola dai reticolati per scalare vette di sei-settemila metri e compiere imprese come "la cavalcata selvaggia", marcia attraverso valichi altissimi fino a un fiabesco lago himalayano. questo romanzo, che si ispira liberamente alla storia di alcuni ufficiali, racconta del pilota gaspare pribaz, uomo che seppe inginocchiarsi senza piegarsi: costretto a far fronte alla durezza di un`esistenza ormai senza scopo, giunto allo stremo delle risorse dopo un rocambolesco tentativo di fuga, rinnega il fascismo e negli spazi immensi dell`india ritrova l`amicizia, il coraggio, la poesia e la dimensione eroica che pensava di aver perduto per sempre. il suo eroismo non e` prestazione solita`ria ma fatica quotidiana, lenta conquista, accettazione dei limiti, sudore condiviso con i compagni. tra reticolati e piogge torrenziali, donne misteriose e villaggi, monasteri e monaci dagli ampi mantelli, le montagne si trasformano da simbolo di prigionia in pilastri di un gigantesco tempio della liberta` interiore. |