tra il 1932 e il 1945, quattro ambasciatori rappresentarono in successione il nostro paese a berlino. furono l`avamposto di mussolini nel reich di hitler, il caposaldo dei rapporti diplomatici fra regimi totalitari "fratelli" ma privi di vera fiducia reciproca. furono uomini diversi, diplomatici di vecchio stampo e di formazione prefascista, eroi misconosciuti che tentarono di sottrarre l`italia alla carneficina della seconda guerra mondiale, grigi funzionari assetati di potere, fascisti convinti che scelsero di rimanere fedeli sino alla fine alla parte del torto. i loro nomi sono vittorio cerruti, bernardo attolico, dino alfieri, filippo anfuso. attraverso le comunicazioni che correvano a ritmo quotidiano tra l`ambasciata italiana, hitler e i suoi fedelissimi (goebbels, go`ering, himmler, ribbentrop) da una parte, mussolini e i suoi gerarchi dall`altra, gianluca fa-langa ricostruisce una storia in larga parte inedita. mostra l`intrinseca fragilita` del patto d`acciaio, le vilta` e le colpe di chi per servilismo tacque di orrori e vergogne che i propri connazionali avrebbero dovuto scontare, l`opera tenace e silente di chi invece si oppose al male, pur essendo costretto ad avere commercio con esso. una prospettiva di lettura coinvolgente, finalmente scevra di apriorismi e pregiudizi ideologici. |