a cinquantanove anni, trentotto dei quali trascorsi in cella, renato vallanzasca rimane nei ricordi di questo paese, nell`immaginario delle vecchie e delle nuove generazioni, il volto del bandito, l`emblema di una vita criminale "al massimo", l`icona violenta di una citta` e di un`epoca: l`inquieta e brumosa milano degli anni settanta. di lui tanto si e` detto e si e` scritto, i contorni della cronaca sono presto sfumati nella leggenda, ed e` proprio questo uno dei motivi che hanno portato l`uomo a guardarsi allo specchio, a frugare nel secchio della memoria, a incontrare carlo bonini per raccontare una volta per tutte la propria versione dei fatti, "la vera storia di renato vallanzasca". l`ex boss della comasina ha rapinato, ha ucciso. "per pudore" nei confronti delle sue vittime, spiega, non ha mai chiesto perdono. "per lealta` con se stesso" e con il suo personale codice d`onore, ha sempre rifiutato di vestire i panni del collaboratore di giustizia. e con lo stesso rigore e la stessa lucidita` ricostruisce il suo passato, senza cadere in compiacimenti, facili ipocrisie o repentine e sospette conversioni. e una storia di sangue, quella di renato vallanzasca, una storia non priva di sorprese, stravaganze e inediti retroscena, una storia che affonda le sue radici in un`infanzia ribelle, in quella che appare come una precoce vocazione al crimine. |