in questi versi di ingeborg bachmann, postumi e pubblicati per la prima volta in italia, rivivono, come in un caleidoscopico addio alla vita, tutte le migliori e piu` feconde tensioni della sua poesia, e si combinano in una sorta di viaggio disperatamente lirico che ci proietta ai confini della sua e della nostra esistenza. i testi si accumulano e si raggomitolano intorno a temi ripetuti in maniera ossessiva: la morte, il dolore dell`essere creato, il lutto per la poesia perduta, la critica ai mali della modernita`. |