"e in italia, nel quattrocento, che risiede principalmente l`interesse della rinascenza - in quel solenne quattrocento, che non si studiera` mai abbastanza non solo pei suoi resultati positivi nel campo dell`intelletto e della fantasia, le sue concrete opere d`arte, le sue tipiche figure eminenti, col loro profondo fascino estetico, ma pel suo spirito e pel suo carattere in genere, per le qualita` etiche di cui esso offre un modello perfetto. le varie forme d`attivita` intellettuale che insieme costituiscono la cultura di un`eta`, muovono per la maggior parte da punti di partenza differenti, e seguono cammini distinti. come prodotti d`una medesima generazione esse invero partecipano d`un carattere comune, e inconsciamente s`illustrano a vicenda; ma quanto agli artefici stessi, ogni lor gruppo e` solitario, e consegue quei vantaggi o subisce quegli svantaggi che possono esserci nell`isolamento intellettuale. il quattrocento in italia e` una di queste epoche felici, e quel che talora si dice dell`eta` di pericle e` vero per quella di lorenzo il magnifico: e` un`epoca fertile di personalita`, multilaterale, accentrata, completa. qui artisti e filosofi e coloro che l`azione del mondo ha elevato e reso acuti, non vivono nell`isolamento, ma respirano un`aria comune, e ricevono luce e calore gli uni dai pensieri degli altri. l`unita` di questo spirito conferisce unita` a tutti i vari prodotti della rinascenza". |