il mare magnum delle "musiche altre" espresse nella repubblica federale di germania nel quindicennio preso in esame in questo libro (1968-1983), e spesso impropriamente definito come "krautrock", e` la plastica dimostrazione di come un fermento artistico "periferico" rispetto ai centri maggiori di diffusione possa negli anni rivestire copiosa influenza allorquando riesca a esprimere se stesso, sfuggendo da fenomeni imitativi o da complessi di inferiorita`. la germania ancora dilaniata degli anni di questa esplosione creativa ha saputo evincersi dalle proprie tensioni e difficolta` e crearsi un altrove espressivo possibile, conquistando un posto stabile nella mitografia dell`underground musicale del nostro tempo. elettronica, jam rock, pura sperimentazione, etnica, jazz radicale e neocamerismo spirituale sono tutti tasselli di un pluriverso dai contorni affascinanti, del quale troviamo ampia trattazione in questo testo, che ripercorre le vicende degli artisti piu` noti, ma che, soprattutto, tenta di recuperare tutta quella produzione "minore" animata da centinaia di altre presenze creative, ed ancora stimolo e riferimento per legioni di musicisti. la materia e` trattata nella maniera piu` inclusiva e trasversale possibile, evitando ogni sorta di classificazione troppo rigida. per mantenere questo approccio trasversale e pluralista il testo in questione, oltre che le dissertazioni critiche dell`autore, comprende un ampio saggio introduttivo di valerio d`onofrio e valeria ferro, una serie di contributi diretti dei protagonisti ancora in vita della scena tedesca e dei forum di discussione specifici con esperti di ogni provenienza geografica. |