affolliamo un pianeta che abbiamo inquinato e depredato fino al punto di non ritorno. entro il 2050 dovremo raddoppiare la produzione di cibo per sfamare piu` di 9 miliardi di persone. ma le terre coltivabili sono finite, i pesticidi avvelenano l`acqua, deforestazione e fertilizzanti accelerano i cambiamenti climatici che a loro volta causeranno siccita` e inondazioni, minacciando i fragili raccolti di un`agricoltura intensiva che divora enormi quantita` di energia. siamo troppi, consumiamo gia` il doppio delle risorse che la terra puo` generare e vorremmo consumare ancora di piu`. il baratro e` sotto i nostri piedi. questo libro racconta la piu` grande sfida che l`umanita` abbia mai affrontato: sopravvivere a se stessa. perche` non c`e` alcun pianeta da salvare: la terra puo` benissimo fare a meno di noi, l`ha fatto per miliardi di anni, e potrebbe tornare a farlo presto. l`autore lo spiega con un linguaggio chiaro e diretto, senza tecnicismi o prudenze, per offrire al lettore la possibilita` di comprendere le cause della crisi ambientale e cosa ci attenda nei prossimi decenni. si chiede se possiamo evitare la catastrofe, o se non sia gia` troppo tardi. spingendosi a immaginare cosa restera` del nostro mondo: scheletri di megalopoli, pozzanghere di veleni chimici, barre di combustibili nucleari, spiagge arcobaleno di granelli di plastica. con una convinzione: l`ambientalismo non e` grido di allarme. e una critica radicale al modello di sviluppo che ci ha condotti sull`abisso. |