travagliata e` la vicenda editoriale all`origine dei "canti orfici". la prima versione manoscritta dell`opera, con significative varianti, vede la luce nel 1913 con il nome "il piu` lungo giorno" e viene presentata a papini e soffici, figure di spicco nel panorama culturale del tempo. il manoscritto viene perduto e tale rimane fino al 1971 - quando campana non poteva piu` interessarsene. qui la storia ufficiale si confonde alla leggenda del libro "scritto a memoria" e del "poeta pazzo", che tende a oscurare la fama dell`opera stessa. eppure, gli "orfici" sono stati riscritti sulla base delle numerose stesure preparatorie de "ii piu` lungo giorno", a testimonianza di una vena assai meno istintiva e "inconscia" di quanto il mito faccia supporre. questo volume, che per la prima volta riunisce le due redazioni del testo, permette di accostarsi senza pregiudizi a una personalita` poetica originale ma non isolata, in grado di declinare le principali correnti del suo tempo secondo una cifra stilistica personale, in una sorta di allucinato "diario di viaggio" insieme onirico e vivido, frammentario e narrativo. |