il sostantivo greco euaggelion ricorre 52 volte nelle lettere di san paolo (dunque egli e` l`autore che ne fa piu` largo uso e al quale forse deve essere riconosciuto il merito di aver introdotto questo termine nel nuovo testamento), 7 volte nel vangelo di marco, 4 in quello di matteo, 2 in luca (vangelo e atti degli apostoli). il termine era gia` presente nella predicazione della chiesa primitiva, usato sempre e solo al singolare. il verbo corrispondente euaggelizesthai ha queste ricorrenze: mai in marco, 1 volta in matteo, 25 volte in luca (che dunque preferisce il verbo al sostantivo), 19 volte in paolo. ne` il sostantivo ne` il verbo sono presenti nel vangelo di giovanni. i due termini avevano richiami ben precisi per ogni pio ebreo come pure per i primi cristiani. nel periodo apostolico (dal 30 al 60 circa d.c.) il termine euaggelion non ricorre mai come titolo di un libro che tratta dell`attivita` e delle parole di gesu`; designa solamente (cosi` e` nelle lettere di paolo). dunque prima fu e poi divenne un libro, prima fu predicato e poi scritto, prima fu ascoltato e poi letto. la fissazione per iscritto di una selezione di parole e azioni di gesu` divenne una necessita` pastorale per la chiesa nascente e, a partire dal ii secolo, il termine resto` anche per designare gli scritti che contenevano quell`annuncio di salvezza. le conferenze, tenute dal cardinal ravasi dal 1985 al 1989, vogliono aiutare a scavare sempre piu` nei vangeli scritti, autentiche catechesi apostoliche, per coglierne il lieto messaggio di salvezza e far si` che la lettura diventi sostanzioso cibo per il cammino. riproposte in cd/mp3, sono accompagnate da un volumetto con un riassunto del contenuto della registrazione rivisto dall`autore, il tutto in un pratico cofanetto. |