pubblicato nel 1947 con il titolo ebraico netivot be-utopia questo libro e` un classico delle utopie del novecento. attraverso una rilettura della tradizione socialista, anarchica e marxista, buber propone una alternativa radicale fra lo stato, accentrato, burocratico, totalitario per vocazione, e la comunita`, dialogica, decentrata, in se` gia` sovversiva. "fare il possibile e desiderare l`impossibile": si condensa in queste celebri parole di gustav landauer il nesso tra messianismo ebraico e anarchia libertaria che buber riprende per delineare l`utopia del domani, quella nostalgia per cio` che e` giusto, da sempre promessa nella torah. dinanzi al pericolo di un illimitato potere planetario, una sorta di stato mondiale, viene indicato nel kibbutz, nella comune ebraica, il sentiero impervio di un socialismo anarchico e federalista che esplori e inventi gli infiniti modi in cui comunita` autonome e autogestite possano dar luogo a una "comunita` di comunita`". |