franco buffoni, poeta lombardo che vive a roma da oltre vent`anni, riflette in questo nuovo libro sulle radici, anche geografiche, della sua ispirazione: dalla lombardia dei ricordi e dei continui ritorni, alla roma della storia e delle storie. e disegna un ideale skyline di guglie e di cupole ripercorrendo i fondamenti della propria formazione letteraria, che va da sereni a giudici, da erba a raboni, da bertolucci a risi, a zanzotto. un , si potrebbe dire la linea del cielo, compiuto anche nella forma del tributo implicito, mai esibito, ai grandi autori della poesia italiana. , sottolinea buffoni pensando a saba, penna e pasolini, .
nel xii secolo, un logico e teologo di fama europea, chierico e canonico della cattedrale di parigi, incontra una giovane donna altrettanto celebre per cultura e intelligenza. l`innamoramento e` tanto inevitabile quanto scandaloso, e drammatica e` la sorte cui i due vanno incontro: sposatisi in segreto in seguito alla nascita di un figlio, vengono osteggiati dalla famiglia di lei, che punisce l`uomo con la piu` vergognosa delle mutilazioni, e costretti a separarsi e ad abbracciare la vita monastica. la storia d`amore di abelardo ed eloisa ci e` nota attraverso una sorta di autobiografia in forma epistolare - conosciuta come "historia calamitatum mearum" () e qui riproposta - e attraverso le lettere, accorate e disperate, che i due amanti, divisi dal destino, si scambiarono nel corso degli anni. traboccanti di ricordi e ardenti di passione, queste epistole rievocano i giorni felici con struggente nostalgia, e per la sincerita` con cui raccontano un amore sopravvissuto alla tragedia della separazione riescono ancora a parlare al cuore del lettore moderno.
c`e` una donna sola per le strade deserte di istanbul. sta cercando di tornare a casa, ma non riesce piu` a orientarsi. le vie un tempo conosciute le sembrano deformate e irriconoscibili. al suo fianco un cane randagio che, fiutando il suo smarrimento, la guida fino a un incrocio. adesso tocca a lei scegliere la strada da imboccare, nessuno puo` indicargliela: puo` assecondare il silenzio che domina ovunque o puo` abbatterlo con la forza delle parole. quella donna e` asli erdogan e all`alba del 16 luglio 2016, all`indomani del cruento tentativo di colpo di stato e nonostante l`imminente repressione dei diritti civili in turchia, decide di non cedere all`indifferenza, ma di far sentire la propria voce. decide di essere la prima donna a non avere paura di spezzare quel silenzio assordante, simbolo di un dolore troppo grande da ignorare. perche` non puo` e non vuole far finta di niente di fronte alla violenza cieca di un governo fin troppo abile nel mettere a tacere i testimoni scomodi. e sa bene che c`e` solo un modo per farlo: guardare negli occhi una realta` indicibile alla ricerca di quelle parole che possano generare un grido di indignazione. un grido di denuncia contro la falsita` del potere che priva i cittadini dei loro diritti. nell`agosto 2016, proprio a seguito della sua attivita` di scrittrice, asli erdogan e` stata arrestata e ha trascorso 136 giorni nella prigione di bakirkoy. il suo unico delitto: aver osato rivendicare dalle colonne di un giornale pro-curdo la liberta` di opinione e di denuncia degli orrori del governo. "neppure il silenzio e` piu` tuo" raccoglie alcune delle sue pagine piu` belle nelle quali la scrittrice e giornalista diventa emblema della resistenza femminile e grida gli ideali che animano la propria lotta intellettuale e assoluta. nella speranza che quest`opera possa davvero sgretolare il silenzio, almeno la` dove le sue parole hanno ancora diritto di cittadinanza.
composto tra ii e iii secolo d.c, "le avventure pastorali di dafni e cloe" e` il prototipo del romanzo erotico tardoantico, un genere de-stinato a lunga fortuna. motivo centrale della narrazione e` l`amore tra due giovani pastori, descritto con tinte vivide e delicate e con ricchezza di particolari naturalistici. l`idillio, accordato alla serenita` dell`ambiente agreste e al corso delle stagioni, viene intralciato da qualche effimero contrattempo che ritarda l`inevitabile lieto fine: dafni e cloe vengono riconosciuti di nobili natali e possono infine convolare a giuste nozze. il tono raffinato ed elegante, tipica espressione della grecita` argentea, oscilla tra il malizioso, il candido e il sensuale.
la pubblicazione della prima edizione di "foglie d`erba", nel 1855, ebbe un effetto dirompente sul panorama letterario mondiale: per la prima volta compariva sulle scene un "nuovo bardo" - come ebbe a definirlo h.d. thoreau che segnava l`inizio di una rivoluzione nella poesia americana. nella loro straordinaria intensita` i versi di walt whitman, qui tradotti e selezionati da roberto mussapi, poeta e traduttore di poeti, raggiungono un profondo, commosso misticismo: non un misticismo religioso e inerte, ma un canto vitale intriso di energia - proprio come i fili d`erba che dalla terra spuntano e traggono nutrimento - che abbraccia in tutta la sua forza il cosmo, l`esplodere dell`eros, la morte e la vita, vissute e raccontate nella loro immediatezza.
holly golightly, la protagonista di questo estroso romanzo breve, e` una cover-girl di new york, attrice cinematografica mancata, generosa di se` con tutti, consolatrice di carcerati, eterna bambina chiassosa e scanzonata. e un personaggio incantevole, dotato di una sorprendente grazia poetica. intorno a lei ruotano tipi bizzarri come sally tomato, paterno gangster ospite del penitenziario di sing sing, o.j. berman, il potente agente dei produttori di hollywood, il "vecchio ragazzo" rusty trawler, joe bell, proprietario di bar e timido innamorato...
una mattina di maggio del 1945 tre (o quattro) partigiani si presentano col mitra sullo stomaco in un villino zona fiera di milano alla caccia d`un ufficiale della repubblica sociale (o forse di tre), lo scovano, segue un ampio scambio di vedute, e se ne vanno. da questo aneddoto domestico, sincronizzato bene o male ai grandi eventi della storia, si dipanano settant`anni di ricordi di un fratello quindicenne, confusi ma puntigliosi, affidati come sono agli "intermittenti soprusi della memoria": il nero-sangue e il gelo della guerra, la triste farsa di sognarsi eroe, poi il "passaggio dalla parte del nemico" (iscrizione al pci), e poi ancora un titubante far parte per se stesso; e il rapporto di reciproca protezione con il padre fascista; e la famiglia "feudale" della strana mamma; ma anche una collana di amori malriposti, le letture, il teatro, la musica, il calcio, gli amici. testa e cuore pero` non fanno che tornare a quella mattina di maggio, a quell`ipotesi sospesa, a quell`eccidio mancato. cosi`, nel tentativo di fare i conti con i propri fantasmi, vittorio sermonti ci regala un libro sconcertante, tracciato nella forma di una lunga canzone d`amore per un tu che ha smascherato molti di quei fantasmi del "narrator narrato", e gli da` ancora la voglia di vivere: un libro che e` anche la cronaca minuziosa di un paese e di un interminabile dopoguerra...
"suite francese", pubblicato postumo nel 2004, e` l`ultimo romanzo di ire`ne ne`mirovsky. scritto agli albori del secondo conflitto mondiale a issy-l`eve`que, in borgogna, e` un affresco spietato, composto quasi in diretta, della disfatta francese e dell`occupazione tedesca, in cui le tragedie della storia si intrecciano alla vita quotidiana e ai destini individuali. e un caleidoscopio di comportamenti condizionati dalle aberrazioni della guerra, dalla paura, dal sordido egoismo, dalla vilta`, dall`indifferenza, dagli istinti di sopravvivenza e di sopraffazione, dall`ordinaria crudelta`, dall`ansia di amore. e il racconto della passione, ambigua e tormentata, che nasce tra una giovane donna il cui marito e` disperso al fronte e un ufficiale tedesco. con lucida indignazione ma anche con pieta`, ne`mirovsky mette a nudo le dinamiche profonde dell`esistenza umana di fronte alle prove estreme e scrive un insperato capolavoro della letteratura del novecento.
atene sta precipitando verso il crollo definitivo. la delusione e l`amarezza per l`inarrestabile agonia producono in aristofane una straordinaria felicita` creativa. il suo vagheggiamento del passato sfocia nell`invenzione di realta` diverse, mondi fantastici, surreali, utopici e, a dispetto del suo conservatorismo aristocratico, carichi di contenuti contestativi. l`opera di aristofane e` tra le piu` libere e liberanti: vi risalta l`esigenza di gioia e di concretezza, legata anche ai godimenti del cibo e del corpo e alle bellezze della natura, espressa nelle azioni e nei dialoghi con alternanza di comicita` grevi e violente, festose situazioni e squarci di lirismo.
insieme all`osservazione complice e ardente della vita in ogni sua forma, dalla piu` pura alla piu` perversa, cio` che non ha mai smesso di attirare baudelaire, di ferirlo, di colmarlo di sofferenza e di volutta`, e` stato lo spettacolo intimo e crudele della propria angoscia, della propria solitudine, del proprio immenso e immensamente insoddisfatto bisogno d`amore. la noia, lo spleen, non sono atteggiamenti snobistici o estetizzanti, ma simboli esatti e spaventosamente sinceri della condizione esistenziale di un uomo profondamente attaccato alla vita, che tuttavia non ha potuto ne` voluto sottrarsi alla certezza di essere un escluso, un disadattato, un oggetto di incomprensione e di scherno. introduzione di giovanni macchia, con una nota di giovanni raboni.
capolavoro di melville, "moby dick" (1851) e` insieme un appassionante romanzo d`avventura e una potente allegoria del conflitto primordiale tra l`uomo e le forze misteriose della natura, una tragica epopea piena di sangue e di morte e una profonda metafora dell`umano destino, della disperante ambiguita` del vivere in cui l`uomo si dibatte senza possibilita` di scelte definitive. il mare, omerico e biblico al tempo stesso, e` il regno dei mostri, del terrore, delle immense profondita` che sfuggono alla comprensione umana. la balena bianca contro la quale lotta ostinatamente e inutilmente achab e` un`incarnazione del mitico leviatano, un abbagliante simbolo dell`assurdita` del mondo. l`eroico capitano e` un faust orgoglioso e dolente che vuole distruggere nell`odiato animale il male stesso. il viaggio del pequod a caccia del mostruoso cetaceo evoca un`umanita` alla ricerca di senso in un`affannosa esplorazione che tuttavia conduce solo a riconoscere l`ineffabilita` dell`essere. introduzione di nemi d`agostino.
la straordinaria sensibilita` e lo scavo psicologico di eschilo non solo danno vita nel suo teatro a personaggi grandiosi e complessi, ricchi di risvolti, ma fanno irrompere sulla scena, e con la massima violenza, le grandi questioni politiche e sociali dell`epoca, incredibilmente attuali e moderne: il diritto d`asilo, il sorgere dello stato dalle ceneri delle lotte intestine, la necessita` del voto e della democrazia. il linguaggio e` ricchissimo di risorse e accosta registri lirici ed epici, espressioni del parlar comune o dialettali, e quando si gonfia e tende al solenne ha sempre, come in shakespeare, il crisma dell`autenticita`. introduzione di umberto albini.
dalla prima rappresentazione teatrale fino alle recenti produzioni cinematografiche, la "leggenda nera" di riccardo iii ha sempre goduto di una vasta fortuna. l`intelligenza sfavillante e demoniaca dell`usurpatore, la sua mostruosita` morale, emblema di un mondo governato dalla violenza, dalla frode e dalla paura, mettono in ombra ogni altro personaggio di questo dramma della volonta` di potenza. shakespeare non giudica riccardo ne` lo condanna, ma suggerisce un nesso tra la sua smodata malvagita` e la sua deformita` fisica. contro quella "perfida natura" che l`ha "solo per meta` sbozzato", riccardo iii ingaggia una sfida disperata: "visto, dunque, che il cielo ha cosi` formato il mio corpo/l`inferno perverta la mia mente sicche` corrisponda ad esso". introduzione di nemi d`agostino.
con la sua vasta opera narrativa, saggistica e teatrale pirandello si impone come una delle figure piu` rilevanti della letteratura mondiale del novecento. al teatro soprattutto e` affidato il suo persistente successo in italia e all`estero. nella trilogia qui presentata pirandello saggia un modo nuovo, e insieme antichissimo, di fare teatro: propone una originale "scrittura della rappresentazione" che si interroga sul rapporto tra l`artista e i personaggi della sua fantasia, che inscrive la messinscena nel dramma stesso, accompagnando l`esposizione dei casi narrati con l`illustrazione dei processi attraverso i quali quei "fatti" diventano situazioni drammatiche. introduzione di nino borsellino. prefazione e note di giovanna romei.
ultimo capolavoro del poeta, forse il piu` personale dei drammi di shakespeare, "la tempesta" e` pervaso da una visione rassegnata e insieme serena della vita. sulla magica isola di prospero, fantasia e realta` si compongono in un mondo dove il dolore e la violenza sono presenti ma esorcizzati da grazia e saggezza. opera ricca e problematica, densa e polivalente, nella quale il distacco dalle passioni della vita e la perdita di illusioni permette "di comprendere molto e di accettare il resto", sfugge a ogni definizione che ne riduca il valore o ne attenui lo spessore. introduzione di nemi d`agostino.