in milleseicento anni venezia e` divenuta una potenza europea temuta e riverita ben oltre le sue potenzialita` militari. la sua vocazione marinara e commerciale da sola non e` sufficiente a spiegare una tale longevita`, superiore a quella dell`antica roma. altre repubbliche marinare, italiane e del nord europa, conobbero uno splendore simile al suo ma per periodi di tempo infinitamente piu` brevi. e anche dopo la sua decadenza, la serenissima e` riuscita a tenere in vita il proprio mito. come e` stato possibile? pieralvise zorzi propone una nuova e intrigante interpretazione. esaminando la sua vicenda millenaria alla luce dei moderni strumenti di analisi, ci si accorge che la chiave del successo e` frutto di una spregiudicata ed efficace strategia di marketing e comunicazione. venezia, piu` che uno stato, fu una multinazionale ante litteram, una societa` per azioni dove gli azionisti erano i patrizi, famiglie che ponevano il proprio interesse personale al servizio dell`impresa comune. l`ascesa e il successo erano il risultato di una pianificazione dove nulla era lasciato al caso. a partire dai testimonials, che erano scelti con cura: a chi esaltava venezia venivano conferiti onori, denaro, beni mobili ed immobili; chi la criticava veniva ridicolizzato e osteggiato se non perseguitato. per secoli la serenissima coltivo` religiosamente il dogma della propria indipendenza dalla chiesa romana creando la leggenda di san marco e, sotto la protezione dell`evangelista, fece risalire la propria inviolabilita` alla volonta` divina. al papa alessandro vi borgia che gliela contesto`, chiedendo dove fosse scritto che il mare adriatico fosse il golfo di venezia, l`ambasciatore veneziano girolamo dona` rispose, imperturbabile nonostante apparisse come una minaccia al potere temporale della chiesa: . consapevoli che l`immagine e l`opulenza erano gli strumenti per intimidire la concorrenza, i patrizi crearono una fiabesc |