e il 1996, massimo zamboni parte per la mongolia in un viaggio al seguito di una troupe televisiva locale. e li` assieme alla moglie e ai componenti dei csi. la mongolia che si trova davanti corrisponde e supera l`immaginario costruito in anni di fantasticazioni, letture, ricerche: quella terra mitica - resa immortale dalle gesta di gengis khan, attraversata da marco polo, conquistata dalla russia sovietica - stordisce e risuona in zamboni come una radice scoperta, un`appartenenza ancestrale pari solo a quella dei boschi emiliani. da quel viaggio in mongolia non solo prendera` vita "tabula rasa elettrificata", uno dei dischi simbolo dei csi, ma si manifestera` per la prima volta in massimo e sua moglie il desiderio di avere un figlio. caterina nascera` due anni dopo, con una macchia inequivocabile: una sorta di voglia, un piccolo livido destinato a scomparire nel tempo, la cosiddetta "macchia mongolica". questo segno dettera` per sempre anche in lei la partecipazione a due mondi spirituali e fisici, l`emilia dei padri e la mongolia del desiderio. al compimento dei diciotto anni e` qui che caterina vuole andare in cio` che sembra quasi un ritorno a casa. nei paesaggi immutati e nella storia che veloce fagocita il tempo e i costumi, dentro a un mondo che ha annientato le distanze ma non le differenze, questo nuovo viaggio - prima tutti insieme, e poi caterina da sola - e` scoperta ulteriore, immersione spirituale, indagine sull`altrove che ci abita, un`esplorazione necessaria tra le stanze della memoria piu` intima. "la macchia mongolica" e` anche un film-documentario diretto da piergiorgio casotti e una colonna sonora composta da massimo zamboni e pubblicata da universal music su cd/lp. |