il fascino delle rovine, l`attrazione che esercitano su un pubblico sempre piu` vasto di appassionati, nascono secondo christopher woodward, storico dell`architettura, da una caratteristica che va ben oltre il loro interesse come monumenti: elemento centrale in questo interesse e` la loro incompiutezza, che diventa stimolo per la creativita`. dialogo fra una realta` incompleta e l`immaginazione dello spettatore, le rovine hanno ispirato in ogni tempo l`arte pittorica e la letteratura. per esplorare le molteplici declinazioni di un rapporto cosi` fecondo, woodward compie un viaggio attraverso i millenni, dalla piana di troia alle testimonianze dell`antica roma, dai palazzi dei sultani a zanzibar fino alle macerie di londra dopo i bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale. il suggestivo grand tour che l`autore propone non si limita ai luoghi, ma coinvolge anche le persone che hanno frequentato e amato questi luoghi: byron nell`abbazia di newstead in rovina, flaubert nel suo viaggio tra le piramidi d`egitto, goethe e henry james al colosseo, freud a pompei. il rapporto con le rovine illumina alcuni passaggi chiave della storia della letteratura: il "prometeo liberato" di shelley fu scritto per la maggior parte davanti alle terme di caracalla, "il gattopardo" e` legato indissolubilmente al palazzo lampedusa di palermo, cosi` come i giardini di ninfa ispirarono a bassani quelli dei suoi "finzi-contini". |