per molto tempo la resistenza nell`europa occidentale e` stata ritenuta un fenomeno nazionale capace di offrire, tanto sul piano politico quanto su quello militare, un notevole contributo alla disfatta nazista. sulla stessa falsariga, la cooperazione tra angloamericani e forze nazionali - resistenze e poteri in esilio - e` stata giudicata esemplare. nata sotto gli auspici dell`intesa piu` che del conflitto, dell`amicizia piu` che della rivalita`, del rispetto piu` che dell`ostilita`, questa collaborazione avrebbe reso piu` efficace la guerra sovversiva scoppiata nel 1940 nell`europa prigioniera. questa visione idilliaca, tuttavia, corrisponde ben poco ai fatti, quantomeno a quelli colti dagli storici. l`immagine dorata degli alleati che lottano concordi contro il terzo reich nasconde un principio inesorabile: pur mirando alla sconfitta della germania nazista, gran bretagna, stati uniti e relativi alleati difendevano anche i propri interessi nazionali. la coalizione risenti degli aspri rancori del periodo tra le due guerre e porto` con se` concezioni divergenti, quando non opposte, dell`avvenire dell`umanita`. |