gli aubrey sono una famiglia fuori dal comune, nella londra di fine ottocento. nelle stanze della loro casa coloniale, fra un dialogo impegnato e una discussione accanita su un pentagramma, in sottofondo riecheggiano continuamente le note di un pianoforte; prima dell`ora del te` accanto al fuoco si fanno le scale e gli arpeggi, e a tavola non si legge, a meno che non sia un pezzo di papa` appena pubblicato. le preoccupazioni finanziarie sono all`ordine del giorno e a scuola i bambini sono sempre i piu` trasandati; d`altronde, anche la madre clare, talentuosa pianista, non e` mai ordinata e ben vestita come le altre mamme, e il padre piers, quando non sta scrivendo in maniera febbrile nel suo studio, e` impegnato a giocarsi il mobilio all`insaputa di tutti. eppure, in quelle stanze aleggia un grande spirito, una strana allegria, l`umorismo costante di una famiglia unita, di persone capaci di trasformare il lavaggio dei capelli in un rito festoso e di trascorrere . e una casa quasi tutta di donne, quella degli aubrey: la figlia maggiore, cordelia, tragicamente priva di talento quanto colma di velleita`, le due gemelle mary e rose, due piccoli prodigi del piano, dotate di uno sguardo sagace piu` maturo della loro eta`, e il piu` giovane, richard quin, unico maschio coccolatissimo, che ancora non si sa . e poi c`e` l`amatissima cugina rosamund, che in casa aubrey trova rifugio. tra musica, politica, sogni realizzati e sogni infranti, in questo primo volume della trilogia degli aubrey, nell`arco di un decennio ognuno dei figli iniziera` a intraprendere la propria strada, e cosi` faranno, a modo loro, anche i genitori. |