accolto con entusiasmo al suo apparire dalla critica e dalla stampa americane, "nevada" segna il folgorante esordio di claire watkins sulla scena letteraria internazionale. con la sua prosa (san francisco chronicle), l`opera ha fatto subito incetta dei maggiori premi letterari dedicati alle short stories e la sua giovane autrice e` stata unanimemente considerata come (louise erdrich) della nuova narrativa americana. le ragioni di questo successo stanno certamente nell`originale luce che "nevada" getta sul paesaggio per eccellenza della letteratura americana: il west, dove l`anima selvaggia della natura si misura con i furori propri della modernita`. ma stanno ancora di piu` nei personaggi con cui watkins anima e popola il suo west: minatori, movie star, milionari, maniaci, visionari e opportunisti che in un secolo e mezzo hanno, come ha scritto il new york times, eretto un mondo nuovo in un immenso spazio vuoto. fantasmi, cowboys, il primo racconto, e` un`esemplare rassegna di questo mondo che dal 1941 - quando george spahn, produttore di latte e apicultore dilettante della pennsylvania, compra dalle mani di un divo del cinema muto un ranch sulle santa susana mountains - si spinge fino al 1968, quando, in quello stesso ranch, si accampa un gruppo di all`incirca dieci ragazzi - la maggior parte adolescenti, tra i quali il padre di claire watkins - che trasformeranno le utopie di una generazione nel piu` atroce degli incubi e dei crimini. in l`ultima cosa di cui abbiamo bisogno non sono i sogni, ma gli oggetti perduti a ricostruire il mondo di narratore e narrato. un pomeriggio un uomo ritrova su una strada i detriti lasciati da un incidente d`auto: vetri rotti, lattine di coca, boccette di medicinali, una busta di plastica piena di lettere firmate, un fascio di foto, e attraverso quegli oggetti finisce col ricostruire il filo rotto della sua stessa vita. in l`archivista una donna decide di tramutare il propr |