se vediamo uno stormo di uccelli "per un secondo o forse meno" - come nel famoso apologo di borges nell`"artefice" -, non siamo in grado di stabilire il numero esatto di volatili: possiamo pero` stimarne approssimativamente l`ampiezza, giudicare se lo stormo e` piu` grande o piu` piccolo rispetto a un altro. muovendo da questo elegante esempio letterario, giorgio valortigara e nicla panciera ci introducono alla scoperta che la successione dei numeri interi, la cosa piu` intuitivamente discreta, e` rappresentata nel cervello da quantita` continue, affette da caratteristico "rumore". queste due modalita`, discreta e continua, sono riconducibili a una "qualita` sensoriale primaria" che risponde al numero come agli altri stimoli visivi o acustici. in altre parole, ci sono nel cervello neuroni selettivamente sensibili alla numerosita` degli oggetti a prescindere dalla loro grandezza, forma o posizione, e responsabili di un "senso del numero" analogo a quello dello spazio e del tempo. dispiegando varie prove sperimentali che vanno dall`analisi del comportamento fino a quella dell`attivita` dei singoli neuroni, gli autori da un lato mostrano l`esistenza di innate capacita` matematiche in un ventaglio sorprendentemente ampio di specie, e dall`altro, sul versante specificamente umano, ricostruiscono il passaggio storico-culturale che ha portato homo sapiens all`elaborazione dei numeri astratti in parallelo a quella delle lettere dell`alfabeto. |