negli anni successivi alle rime di bembo e di sannazaro, si apre una lunga stagione di grande fioritura di prove liriche, in virtu` del pieno e definitivo affermarsi di una lingua poetica codificata. nell`insieme pero` il panorama si presenta particolarmente articolato e mosso, dando vita a una fase caratterizzata da una pluralita` di esperienze che da un lato poggiano sulla legittimazione teorica garantita dall`impianto bembiano, dall`altro mirano a sperimentare e a superare le forme spesso troppo strette che proprio quell`impianto aveva garantito. i saggi qui raccolti, parte gia` editi, mirano a indagare da prospettive diverse questo fenomeno di sperimentazione che sembra avere come scopo dichiarato la rivendicazione piena di una modernita` ormai acquisita. nel primo capitolo si ripercorre l`intero arco cronologico preso in esame, con alcune puntate in avanti verso le esperienze del tardo cinquecento, con lo scopo di rilevare l`emergere in modi e forme diverse di una forte rivendicazione di `modernita`` della lirica, anche, e soprattutto, sul piano teorico. il secondo capitolo, affronta invece il problema delle diverse forme che il libro di poesia assume in questi anni. dal tentativo di imitare i rerum vulgarium fragmenta, alla dimensione corale dell`antologia, capace di farsi perimetro accogliente per una poesia dai toni plurali e aperta anche ai letterati non professionisti. gli ultimi tre capitoli sono incentrati sul commento e sulla teoria del genere lirico. |