c`e` una crisi di fiducia nei confronti della politica che attraversa il mondo occidentale. la rabbia e l`insoddisfazione per i partiti convenzionali e i loro leader aumentano di giorno in giorno. il populismo e l`antipolitica trionfano sulla democrazia. perche`? perche` il nostro linguaggio e` cambiato. mark thompson ha passato trent`anni alla bbc, diventandone il direttore generale, per poi essere scelto come amministratore delegato del "new york times": e`, dunque, uno dei piu` titolati osservatori a livello mondiale dei media, della politica, della societa` ma, pur avendo un ruolo di primissimo piano nella sfera pubblica, non aveva mai scritto un libro. ora ha deciso che e` tempo di parlare di un argomento fondamentale per la democrazia occidentale: il cambiamento che ha investito la lingua del dibattito pubblico. in un mondo dell`informazione sempre piu` sconvolto dalle tecnologie digitali, in cui le notizie si rincorrono incessantemente e hanno una vita sempre piu` breve, i commenti sono sempre piu` a caldo e privi di approfondimento, chiunque possieda un cellulare dice la sua sui social network su qualsiasi argomento e la politica sembra incapace di affrontare i veri problemi del mondo, come si fa ad avere un luogo in cui discutere seriamente dei temi importanti, prendere decisioni in modo ponderato e condiviso, formare un`opinione pubblica? nato da un ciclo di lezioni tenute a oxford sulla retorica e nutrito di fatti, esperienze e dettagli di una vita passata al vertice assoluto dell`informazione mondiale, "la fine del dibattito pubblico" rappresenta un contributo di riflessione fondamentale sul mondo di oggi, uno sguardo acuto sull`erosione del linguaggio della sfera pubblica da parte di chi puo` misurarne le conseguenze. |