un noto scrittore e viaggiatore ha deciso di lasciare parigi. saluta gli amici, la fidanzata, il lavoro e gli impegni. per sei mesi andra` a vivere in totale isolamento nelle foreste della siberia, in una capanna di pochi metri sulle sponde del lago piu` antico del mondo, a 120 chilometri di distanza dal primo villaggio abitato, senza vicini di casa ne` strade di accesso. lo attende una solitudine differente da quella del navigatore o dell`alpinista che attraversano paesaggi e scenari: nei boschi ghiacciati l`uomo sta fermo e viaggia dentro se stesso, e la natura si gode lo spettacolo. da febbraio a luglio sylvain tesson si impone un ritmo preciso. la mattina legge, scrive, fuma, disegna. seguono cinque lunghe ore dedicate alle faccende domestiche: bisogna tagliare la legna, spalare la neve, preparare le lenze, riparare i danni dell`inverno. la vera sfida di questi sei mesi e` scoprire se si riuscira` a resistere. l`ispettore forestale che lo accompagna fin li` e` chiaro ed enigmatico allo stesso tempo: "questo e` un posto magnifico per suicidarsi...". la solitudine puo` anche rivelarsi fertile. quando non si ha nessuno a cui esporre i propri pensieri la carta diviene preziosa confidente, e il taccuino compagno fedele. i giorni trascorrono mentre si scruta il lago e la foresta, si pesca per la cena o si beve un bicchiere di vodka dopo una passeggiata tra i monti. una sedia di fronte alla finestra e` un punto di osservazione ideale per cogliere il respiro del mondo, l`inverno, l`arrivo della primavera. |