e nero di rabbia, il vescovo fabian y merido. lui - algido e distaccato teologo castigliano - non sopporta piu` quegli angeli paffuti e privi di palpebre che si arrampicano libidinosi sulle volte delle chiese barocche di puebla de los angeles, in messico. ma la sua croce (e delizia?) piu` grande si chiama suor maria magdalena de la concepcion. questa domenicana tutta d`un pezzo - e cocciuta come una mula - non vuole conformarsi alle regole dell`ortodossia europea, "perche` perfino il vino cambia quando attraversa l`oceano". a lei, e a un nutrito numero di "pasionarie", piace vivere in celle sfarzose, fumare tabacco all`imbrunire, giocare a carte e bere cioccolata. e, soprattutto, circondarsi di domestiche e bambine, i cui servizi vanno ben oltre cio` che un convento di clausura alla fine del settecento potrebbe tollerare. il braccio di ferro si fa sempre piu` serrato e si sa, dove non arriva la croce, arriva la spada... due secoli piu` tardi, il primo maggio del 1973, nella stessa citta` di puebla, la polizia apre il fuoco contro un gruppo di studenti che manifestano il proprio dissenso politico. la storia si ripete - con tutte le sue ombre. |