i caratteri di modernita` del documentario trovano una loro importante fonte di origine nell`opera realizzata da leni riefenstahl, e in particolare in "olympia" (1938), sontuoso e imponente lavoro nel quale sono rintracciabili tutti quei tratti della rappresentazione contemporanea delle olimpiadi che il cinema e la televisione hanno inglobato nel loro modus operandi. infatti le ricerche formali, la sperimentazione e le tecniche di riprese e di montaggio che riefenstahl sviluppa, risultano di tale innovazione da riuscire a trasformare un documentario di registro sportivo in un`opera di grande e sempre rinnovato fascino, fino a farlo divenire un punto di riferimento stabile dell`arte non solo documentaristica. ma l`interesse che olympia continua a sprigionare e` dovuto anche alla capacita` della riefenstahl di trasferire in immagine una precisa visione del mondo la quale costituira` uno dei pilastri dell`ideologia nazista; anche questa caratteristica insita nell`opera della riefenstahl corrobora ancora di piu` il valore di "documento" proprio di "olympia", come dimostra studer nel suo studio che apre la collana videns, proponendo un`analisi articolata dell`arte filmica della regista tedesca; analisi che viene arricchita dal dialogo dell`autore con leonardo quaresima e con il film in dvd allegato al volume. prefazione di gianni rondolino. |