la crisi economica e` feroce. sembra interminabile. anche chi, solo nel 2011, negava la sua esistenza e` costretto a fare i conti con i danni sociali e umani della recessione. mentre le televisioni si occupano a orario continuato del famigerato spread e le manovre finanziarie "lacrime e sangue" si susseguono, biagio simonetta indica una prospettiva che pochi considerano. e il punto di vista dei vincitori, quello delle mafie. il principio e` il solito: molto denaro, molto potere. soprattutto quando il denaro, tutt`intorno, scarseggia. l`applicazione e` tanto lineare quanto sconcertante: in italia e nel mondo, piu` l`economia si contrae, piu` le mafie si espandono. l`immensa liquidita` proveniente dal traffico di cocaina ha salvato dal fallimento alcune delle banche piu` grandi del pianeta. i prestiti di `ndrangheta, camorra e cosa nostra soccorrono le piccole imprese strette nella morsa del fisco e del credit crunch; se l`unica alternativa e` chiudere i battenti, poco importa che le organizzazioni criminali richiedano tassi da usura e che alla fine si impadroniscano dell`azienda. e se davanti al dramma della disoccupazione e della poverta` lo stato latita, la liquidita` mafiosa compra tutto, anche il consenso della popolazione. o trova ottime occasioni per il riciclaggio, approfittando di chi, disperato, vende i gioielli di famiglia al "compro oro" per pagare il mutuo o si illude di poter sbancare la "macchinetta" della sala giochi. prefazione di loretta napoleoni. |