lucio dalla e balotelli, cassano e gaber, flaiano e colin firth, moravia e pier vittorio tondelli. ci sono anche loro nel "backstage" di questo concerto in cui il sentimento della perdita non e` mai piu` forte dell`amore per la vita. in dialogo con il suo editore, severini racconta le difficolta` di scrivere un libro sulla condizione di orfano: non solo orfano di padre ma anche "della fede. della politica. del futuro." muovendo dalla propria esperienza, l`autore passa a brevi e fulminanti racconti di amici, conosciuti tra gli anni sessanta e ottanta, che erano orfani pur avendo i padri in vita: "lo dicevamo l`ultima volta che ci siamo visti, andrea: di orfani con i genitori in vita ce ne sono tanti." racconti di ragazzi che nel passaggio epocale dall`italia contadina a quella industriale "diventavano per scelta orfani del mondo dei padri e dei fratelli maggiori, da cui scappavano ogni sera uscendo di casa." ritratti formidabili di individui e di un`epoca, capaci di trasformare backstage in una ragionata e sintetica autobiografia italiana. consapevole, infine, dei tanti anni dedicati alla scrittura, severini immagina sia arrivato il momento di tentare un bilancio. lo spiega con una lunga riflessione in cui i ricordi del passato si alternano a irruzioni del presente. la pagina si popola di personaggi, tra realta` e finzione, sconosciuti o noti, citati con rapidi frammenti delle loro opere o ritratti con nostalgia, come l`amico poeta franco scataglini. |