sekkei harada e` un maestro infaticabile del dharma. convinto che il bisogno di conoscere se stessi non e` proprio di una singola cultura e societa`, ma universale a ogni uomo ed estremamente pressante in questa epoca, ha insegnato per anni in oriente e occidente, esercitando una grande influenza su generazioni di studenti. questo libro, la traduzione di un testo giunto ormai alla sua quinta ristampa, rispecchia fedelmente il suo pensiero e la grande semplicita` ed efficacia della pratica zen. dopo un primo capitolo in cui traduce e commenta il famoso fukan-zazengi di dogen, testo basilare della scuola zen soto, il grande maestro contemporaneo harada trae spunto dalle fonti piu` disparate (gli antichi aneddoti zen, il teatro no, l`arte della calligrafia, la cerimonia del te`, come pure semplici eventi quotidiani), per sfondare le barriere erette dall`io e risvegliare una percezione diversa del proprio essere e della realta`. con grande abilita` illustra i vantaggi e i pericoli delle varie tecniche applicate nello zen, lo shikantaza, la meditazione sui koan e la concentrazione sul respiro, e mette in guardia dalla `malattia dello zen`: accontentarsi di una comprensione puramente intellettuale, insufficiente a vincere l`illusione dell`io, o aggrapparsi a una visione errata della pratica. non ultimo pregio di questo libro e` lo stile d`insegnamento estremamente concreto e lucido del maestro harada, che rende questi discorsi particolarmente adatti anche ai praticanti alle prime armi. |