anita non ha ancora diciott`anni, ma la vita la costringe a recitare un copione da adulta. deve preoccuparsi per la madre, appassionata traduttrice dal giapponese, che spesso si dimentica di mangiare. deve misurare le frasi per non dispiacere il padre nelle poche e deludenti serate passate insieme, previste dal giudice dopo la separazione. deve esercitarsi con la viola ore e ore ogni giorno, perche` le sue dita imparino a volare sulle corde. la musica e` il solo sentimento stabile che conosca, l`unico al quale valga la pena di aggrapparsi. forse e` per solitudine, forse e` per spregiudicatezza giovanile oppure per sfida che accetta l`invito a casa del suo nuovo insegnante al conservatorio, gabriele. lui ha intuito il talento dell`allieva e promette che l`aiutera` ad affinarlo. per gabriele, invece, la musica e` soprattutto un rimpianto, un`aspettativa disattesa che lo trascina in un`esistenza vuota. l`incontro con anita, la grazia acerba delle sue esecuzioni, ma anche quel corpo esile che freme per diventare maturo, squarciano il suo torpore. nasce cosi` una relazione in bilico fra tenerezza e malattia, abbandono e sopraffazione. |