i ritmi di vita e di lavoro ci sommergono e ci spingono, sempre piu`, a relegare ai margini l`attenzione verso i figli. e loro, poveretti, tentano in tutti i modi di guadagnarsi vicinanza e continuita`: lo fanno con i capricci, urlando, piangendo e qualche volta ammalandosi. noi tentiamo di porre rimedio, impegnando un`enorme quantita` di energia psichica e fisica che, tuttavia, troppo spesso, non riesce a soddisfare le loro reali esigenze: esigenza di qualita` e non di quantita`. questo "non incontro", caratterizzato troppo spesso dalla graduale sostituzione di relazioni significative con sterili espedienti e merci di ogni tipo (televisione, giocattoli, favole elettroniche, ecc.), ha generato negli ultimi decenni una grande confusione in materia di educazione. |