l`odio sembra una realta` dominante nella storia dell`umanita` e nel mondo globale, diviso e polarizzato. "noi" si contrappone a "loro", percepiti non come singoli individui, ma come un gruppo nemico verso cui si nutre pregiudizio e intolleranza: stranieri, ebrei, rom, musulmani, donne, omosessuali, persone fragili... ma la nostra mente e` per natura ostile? il cervello e` irrimediabilmente programmato per l`odio? anche se meccanismi inconsci spingono gli esseri umani a percepire con paura le diversita`, le neuroscienze descrivono menti empatiche, che si rispecchiano e si identificano con l`altro in modo innato. in realta`, sono le politiche dell`odio che costruiscono il nemico e ci manipolano. le folle emotive rincorrono fake news e complottismi, le posizioni si polarizzano, la violenza puo` diventare estrema. mutano continuamente le forme di odio collettivo: il razzismo da biologico diventa culturale, l`antisemitismo subisce pericolose metamorfosi, cambia l`aggressivita` contro le donne. ma, in un mondo in cui sembra ancora prevalere il pregiudizio emotivo, odio, aggressivita` e reazioni ostili non sono inevitabili: e` possibile contrastare il disimpegno morale e riscoprire il senso di un destino comune. |