"non voglio dire che il cielo della mia opera e` grande, non so se lo e`. almeno sono certo che e` pesantemente dorato (forse di oro falso, ma dorato), con molte luci colorate, paillettes, incensi policromi, aromi, maquillages, specchi d`acqua, danzatrici nude, attrici di parigi, sale di ristoranti, soffici tappeti... e questo mi basta". in tal modo lo stesso mario de sa-carneiro descrisse la propria opera, due anni prima di morire, in una lettera a pessoa. spirito sensibilissimo, incrinato da una fragilita` congenita e soprattutto afflitto da un perenne senso di disorientamento e da un`incapacita` strutturale ad affrontare la realta`, l`autore venne rapidamente consumando la propria vita nella parigi dei primi del novecento. |