il 2 luglio 1944 parte l`ultimo treno di deportati da compie`gne, direzione dachau. su quel treno, composto da ventidue vagoni piu` quelli di scorta e un vagone di coda, sono ammassate duemilacentosessantasei persone. per coprire un tragitto che in tempi normali richiederebbe una giornata, quel convoglio impiega settantasette ore, attraversando regioni in cui si registrano le temperature piu` alte della stagione. all`arrivo i morti sono piu` di cinquecento. questo romanzo e` la storia di quel viaggio vissuta dall`interno di uno dei vagoni, un racconto che e` puro orrore, un incubo divenuto realta`: cento persone ammassate come bestiame nello spazio di un carro merci, una calura insopportabile, senza aria, e poi la fame, la sete, la morte che si puo` toccare. la morte e il suo odore... un viaggio di tre giorni in cui, all`interno di ogni vagone, individui ai quali "hanno tolto anche la vergogna" sperimentano l`inferno, dentro e fuori di loro. tre giorni che il narratore descrive ora per ora. tre giorni di lotta contro se stessi e contro gli altri: la paura, il panico, lo schifo, e poi la rabbia e l`odio per il vicino. ma anche la speranza, a volte, quando il treno all`improvviso si ferma. e la solidarieta`, totale e intensa come mai nella vita. la disumanizzazione degli ebrei compiuta dai nazisti cominciava qui, su questi treni, dove l`umanita` ha toccato il fondo dell`abiezione. rykner ce la racconta in presa diretta, e per il lettore e` un`esperienza che non lascia indenni. |