"perche` le guerre non hanno alcun senso. le vite perdute e quelle di chi sopravvive un senso lo trovano nel nostro modo di guardare l`istante eterno di una immagine che sa fare memoria. i fotografi come stefano rosselli si spingono la` dove nessuno si spinge per costringerci a non dimenticare." cosi` nello scavo, nella sua prefazione, introduce le potenti e drammatiche immagini della guerra in ucraina di stefano rosselli, reporter che piu` di ogni altro col suo obiettivo e il suo sguardo ha saputo e sa fermare in uno scatto il senso perduto dell`umanita` in conflitto. perche` la guerra? e la domanda che risuona e risuonera` sempre di fronte alle morti indicibili, al lutto dei famigliari - coloro che restano muti -, al passo lento e allo sguardo vuoto dei profughi in fuga, ma anche - inspiegabilmente - di fronte all`allegria sospesa dei soldati colti in un momento di sollievo al fronte, momenti in cui il cameratismo diventa fratellanza e il dolore della perdita un sorriso amaro. massimo recalcati accompagna le immagini di rosselli con parole che ritraggono i diversi e contraddittori volti della guerra: la devastazione, la sopravvivenza, la fuga, la resistenza, il trauma, la lotta. sono parole che ci ricordano che gli esseri umani sono, al tempo stesso, capaci di crudelta` intollerabili e di profonda compassione, di barbarie e di tenerezza, di morte e di speranza. |