rosai e soffici si conoscono a firenze nel dicembre 1913. rosai ha diciotto anni e non e` ancora rosai. dipinge visioni notturne, case incendiate che colano come cera, nudi insonni e perversi, un autoritratto da teppista col coltello fra i denti. soffici ha trentaquattro anni ed e` gia` soffici. la sua vera formazione e` avvenuta a parigi, dove ha vissuto dal 1900 al 1907, comprendendo subito quello che bisogna comprendere. per rosai non e` un incontro, ma una rivelazione, come scrivera` anni dopo. soffici diventa il suo maestro. tra la fine del `13 e la fine del `14 si incontrano alle giubbe rosse. ma soffici abita al poggio, non sempre puo` raggiungere firenze e allora, quando alle tre di notte il caffe` chiude, e` rosai che va a cercarlo, percorrendo i quindici chilometri che lo separano dal paese. la casa di soffici, appartata, sembra la badia di un priore. nella sua libreria il giovane "teppista" trova tutta l`europa, da picasso, braque, matisse agli artisti che sente piu` vicini, come ce`zanne e rousseau. vivissima e feconda lungo tutti gli anni venti, l`amicizia fra soffici e rosai si interrompe bruscamente agli inizi del decennio successivo, quando rosai, dopo la sfortunata mostra tenuta a milano alla galleria del milione nel 1930, incolpa del fallimento il maestro di un tempo e pubblica un livoroso pamphlet. il dissidio fra i due si ricomporra` lentamente nei decenni successivi, ma la loro amicizia non rinascera` piu`. |