esistono luoghi in cui non sembra vivere nessuno. strade solitarie su cui muovono i passi sparuti camminatori, case centenarie in cui i silenzi sono rotti solo dal ronzio di qualche televisione lontana, antichi muretti a secco su cui camminano gatti randagi e lucertole piu` di quanto vi si appoggino mani e schiene umane, vecchie stufe a gas a riscaldare ampie stanze semivuote. sebbene ci possa sembrare uno scenario desolato, queste immagini raccontano in verita` una storia di resistenza: quella di tredici milioni di persone che continuano ancora oggi ad abitare i borghi e i paesini d`italia che, stagione dopo stagione, si svuotano perdendo servizi e attivita` fondamentali. anna rizzo, antropologa che da anni studia e collabora con le piccole comunita` delle cosiddette del paese, ci porta alla scoperta di questo arcipelago in gran parte sconosciuto. il suo e` un resoconto personale di queste realta` ai margini, solitamente visibili sulle mappe solo se illuminate da una tragedia mediatica o dalle sirene romanticizzanti del turismo, e quasi mai raccontate in modo onesto e senza facili nostalgismi: da riace a gibellina, da cavallerizzo a frattura di scanno, anna rizzo affronta le problematiche legate allo spopolamento e allo stato di abbandono di edifici e infrastrutture, interroga i cittadini sui loro bisogni, sulle loro paure e sulle strategie di adattamento che hanno individuato, ragiona attorno alle motivazioni di chi e` rimasto e di chi se n`e` andato. i paesi invisibili e`, assieme, una panoramica nitida delle piccole comunita` d`italia e un manifesto: una ricognizione fuor di retorica della situazione in cui versano attualmente i nostri borghi e degli interventi necessari per evitare che, tra sfruttamento turistico e incuria dello stato, un pezzo importante della nostra identita` collettiva finisca cancellato per sempre. perche`, e` vero, un paese ci vuole anche solo per il , ma un paese ci vuole soprattutto per la bellezza |