quante volte, di fronte alle immancabili difficolta` nei rapporti umani, tentiamo soluzioni che ci appaiono adeguate, ma che in realta` non fanno che aggravare la situazione? quante volte, nella convinzione che ci salvino, siamo proprio noi a innescare e alimentare veri e propri meccanismi infernali che di fatto ci "incasinano" ancora di piu` l`esistenza? attingendo alla rappresentazione letteraria piu` illustre di una vita di indicibili tormenti, quella dei dannati dell`"inferno" di dante, matteo rampin riprende i peccati capitali - lussuria, ira, accidia, superbia, invidia, avarizia e gola, a cui aggiunge malinconia e menzogna - e li declina in base ai "malesseri" che affliggono i giorni nostri, descrivendone per ognuno genesi e "inviluppo". poiche`, pero`, a differenza dell`inferno dantesco, una salvezza e` possibile, rampin non ci abbandona nella selva oscura dei nostri affanni, ma ci suggerisce soluzioni che sono a portata di mano e, guidandoci lungo l`aspro sentiero, ci indica la via d`uscita che ci condurra` (finalmente) a riveder le stelle. |