cesare guglielmo pini, soldato esuberante e un po` guascone, prigioniero ad adua, mezzo garibaldino e mezzo colonialista, e gobetti l`intellettuale liberale torinese. l`accostamento proposto da questo volume e` quanto meno spiazzante. eppure, adua presenta tratti `politici` controcorrente: dall`inconsueto riconoscimento del valore guerriero degli africani all`accusa esplicita, senza attenuanti, ai comandanti e piu` in generale agli stati maggiori, passati dalle disfatte della grande guerra al fascismo. quelli di pini erano solo accenni, che nel 1926 assumevano pero` un valore critico importante, poiche` sviluppavano temi che - scrive nicola labanca - "passarono sotto silenzio in un`italia che si avviava ormai ad essere totalitariamente fascistizzata". |