alla varcata soglia dei quarant`anni il protagonista ripercorre la sua vita affollata e solitaria, e si accorge che, pur avendo a lungo navigato, non e` mai uscito in mare aperto. giacomo getta sassi nel suo stagno risvegliando cerchi concentrici. perche` finche` c`e` acqua c`e` vita. ma il prezzo della liberta` sale, quando si paga per i propri errori, e cresce insieme alla consapevolezza del suo valore. almeno cosi` vorremmo credere nel nostro elogio del disimpegno, mistica di (in)sostenibile leggerezza. "in un universo di amori desiderati, sbagliati, teneri, impetuosi, sovrapponibili o sovrapposti (concentrici), torino e` lo sfondo ideale. citta` delle grandi promesse, delle altrettanto concentriche delusioni, adolescente mai cresciuta, per generazioni che non riescono a farci i conti". (piero burzio) |