in un mondo in cui le guerre si sono dimezzate, ormai le rivalita` tra stati assumono nuove forme e la cultura diventa una pedina importante che, oltre a esercitare un`influenza politica, si rivela un utile strumento di dominazione per stati e imprese private. attraversando i continenti, antoine pecqueur alza il velo sugli ingranaggi che mettono il soft power al centro di questi nuovi rapporti di forza: in ungheria gli stanziamenti per la cultura crescono; la filantropia americana e il cinema come campo di battaglia fra democratici e repubblicani; le serie tv e gli 80 milioni di abbonati a netflix; nollywood in nigeria contro l`india di bollywood (dove il gruppo bollore` sta creando una rete di cinema e teatri); la politica dello yoga e il persistere nell`immaginario occidentale di un`india pacifica; le fondazioni culturali scandinave; la cinafrica e i centri confucio nel mondo; le petromonarchie arabe e l`arte e l`attrazione per le archistar; la corea del k-pop che porta il 7% del turismo; l`uso dell`arte in termini di propaganda populista in brasile; l`attivita` dell`unesco intesa come geopolitica della cultura. |